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I Sentieri nel Parco

In questa sezione si trovano le notizie, i tracciati e le cartografie relative alla rete sentieristica nel Parco regionale dei Castelli Romani

 
I Sentieri nel Parco
 

L’unica definizione che abbiamo di “sentiero” dal punto di vista legislativo, la troviamo nel Codice della Strada il quale, all’art. 3 (Definizioni stradali e di traffico), comma primo, n. 48, definisce: “Sentiero (o mulattiera o tratturo), strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni e di animali”. Purtroppo non vi si fa seguire un’apposita disciplina e il termine utilizzato (“strada”) potrebbe indurre qualche interprete a estendere ai sentieri le norme del Codice in fatto di strade. Proprio per questo e in assenza di una politica nazionale sui sentieri, il CAI nel 1996 ha fissato e successivamente ufficializzato (delibera n. 272 del 27-11-1999) i criteri ai quali attenersi per lo svolgimento delle attività di sentieristica.

Le diverse tipologie di sentiero classificate in base al grado di difficoltà di percorrenza dell’itinerario, sono definite dalla Commissione Centrale Escursionismo del Club Alpino Italiano (CAI). Quelle che interessano il territorio del Parco regionale dei Castelli Romani, sono:

- itinerario escursionistico-turistico classificato con una “T”;
- itinerario escursionistico classificato con una “E”.

In questi due tipi di classificazioni possono rientrare il sentiero storico che ripercorre “antiche vie” con finalità di stimolo alla conoscenza e valorizzazione storica dei luoghi visitati; il sentiero tematico un itinerario a tema prevalente (naturalistico, geologico, storico, religioso) di chiaro scopo didattico formativo, solitamente attrezzato con apposita tabellazione e punti predisposti per l’osservazione.

Il CAI rappresenta il punto di riferimento per la segnaletica e il catasto dei sentieri, rispetto agli enti locali e agli utenti. Per la sua esperienza e capillare presenza sul territorio, è in grado di valutare la capacità dei sentieri, cioè il massimo passaggio pedonale, e a maggior ragione il passaggio di altri tipi di fruitori, (biciclette, cavalli ecc.), che il sentiero può sopportare senza subire danni; ha anche la competenza di ricercare e indicare percorsi alternativi più adatti.

Il metodo di pianificazione della rete sentieristica CAI permette di identificare sul terreno un sentiero attraverso la numerazione a tre cifre: la prima cifra individua il Settore di attribuzione; le altre due identificano il numero del sentiero all'interno del Settore. Il Settore è una porzione di territorio entro una “Zona e/o Area” (regione o provincia) con caratteristiche geografiche e morfologiche omogenee, in cui possono trovarsi fino ad un massimo di 100 sentieri; il numero a tre cifre identifica sul terreno il sentiero. La segnaletica che incontriamo lungo i percorsi può essere di due tipi:

- verticale o principale che è generalmente costituita dalle tabelle di colore bianco e rosso, poste all’inizio del sentiero e agli incroci più importanti, che contengono informazioni sulle località di posa, con nome e quota del luogo, o sulle località di destinazione (meta ravvicinata, intermedia e di itinerario) con i tempi di percorrenza e il numero del sentiero;
- orizzontale o secondaria che è formata da segnavia a vernice di colore bianco-rosso o rosso-bianco-rosso (detto anche bandierina e che contiene il numero del sentiero) posti all’inizio e lungo il sentiero, su sassi o piante, utilizzati per offrire l’informazione di continuità e conferma del percorso.

La cartografia costituisce insieme alla segnaletica uno strumento fondamentale per la conoscenza del territorio, che permette l’individuazione fisica dei percorsi escursionistici e degli elementi informativi correlati ad essi, garantendo la sicurezza degli escursionisti anche senza il supporto della segnaletica, a patto che questi ultimi sappiano leggere ed interpretare con sicurezza le informazioni presenti sulla carta. Anche in quest’ambito il CAI ha definito standard cartografici di riferimento per la cartografia escursionistica, insieme alla metodologia da seguire per la standardizzazione dei procedimenti di rilevamento cartografico e di gestione dei dati, con la definizione dei contenuti della scheda di rilevamento e del sistema di gestione informatica della rete sentieristica, nonché dei metodi di rilevamento di campagna - tradizionale, GPS, integrazione tra i due.


Tratto da: “Sentieri Pianificazione Segnaletica e Manutenzione” - Quaderno di Escursionismo n. 1 - 4a Edizione – 2010 - Club Alpino Italiano